come Carlo Acutis dai spazio a Gesù nella tua vita e digli ogni giorno:
“Gesù, accomodati pure, fa’ come se stessi a casa tua”.
e non dimenticare che
“La santità non consiste nel fare cose ogni giorno più difficili, ma nel farle ogni volta con più amore” (S. Teresa D'Avila)
Chi siamo

Una comunità di fratelli e sorelle consacrati che come i primi cristiani, dopo aver incontrato Gesù e sperimentato il suo amore, hanno deciso di condividere ogni cosa vivendo in letizia e semplicità di cuore per annunciare che il Regno di Dio è già in mezzo a noi e che non dobbiamo fare altro che ACCOGLIERLO.
La Fraternità Vocazionista nasce in segno alla grande Famiglia SOCIETA' DIVINE VOCAZIONI comunemente conosciuta come i Padri e le Suore Vocazioniste. Nasce come ramo della stessa con il permesso di regolare la vita interna con uno Statuto approivato dalla Congregazione Società Divine Vocazioni sotto la custodia e responsabilità del Padre Generale protempore.
La Fraternità è composta da laici e chierici insieme, uomini e donne celibi e nubili che si consacrano al Signore con voti di castità, povertà e obbedienza emessi nelle mani del Padre Generale.
Per la Fraternità Vocazionista, la vita comunitaria, ha priorità assoluta su ogni cosa perché siamo convinti che se non sperimentiamo la donazione totale di noi stessi e il perdono incondizionato quotidiano non possiamo annunciare con la nostra vita il Kerigma: Cristo Gesù nato, morto e risorto per amore!
La Fraternità si prefigge come regola di vita essenziale il vivere in letizia e semplicità di cuore, amandosi come veri fratelli!
Ci sforziamo, con l'aiuto di Dio e la guida dei nostri Superiori di vivere e incarnare il motto di San Paolo: "Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno" (1 Cor 9,22).
Ci proponiamo, con ogni mezzo ascetico, di non fermarci mai nella "corsa dell'annuncio del Regno" prefissandoci come obiettivo di poterla terminare con lo stesso grido di vittoria dell'Apostolo delle genti:
"Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione" (2Tim 4,7-8).
La nostra forza è l'essere "Famiglia", è l'essere "fratelli" tra noi e con il prossimo, è l'avere nel cuore "la gioia di annunciare ciò che abbiamo visto, udito e sperimentato: un Dio che si fa uomo per condividere la sorte dell’uomo e trasformarlo in Dio".
Forse, ai nostri giorni, può sembrare ingenuo, persino infantile, usare parole semplici come "famiglia", ma se le prime comunità cristiane ci insegnano qualcosa, è proprio questo: l’amore autentico nasce dalla condivisione quotidiana, dal perdono reciproco, dalla cura concreta gli uni degli altri. Quelle comunità erano imperfette, certo, ma si sostenevano come fratelli e sorelle, si aiutavano nei bisogni, si accoglievano nella verità delle loro fragilità.
Se vogliamo essere una comunità che annuncia davvero l’amore di Gesù, allora dobbiamo iniziare da qui: diventare famiglia.
E famiglia non è un’etichetta affettuosa, ma una responsabilità. Vuol dire che nessuno viene lasciato solo. Vuol dire imparare ad amarci così come siamo, ad accoglierci e a correggerci con misericordia, a prenderci cura gli uni degli altri senza condizioni.

E noi crediamo fermamente che, se non siamo una famiglia capace di amarsi e perdonarsi, di accettarsi così come si è e di prendersi cura l’uno dell’altro, non possiamo ANNUNCIARE l’amore di DIO.
Perché l’amore non parte dalle belle parole, ma dai fatti; dalle mura delle nostre case, dalle relazioni più vicine, da ciò che costruiamo ogni giorno. Solo allora la nostra vita potrà diventare testimonianza viva, credibile e feconda che si irradia nel mondo.
"Ohana vuol dire famiglia. Famiglia vuol dire che nessuno viene abbandonato o dimenticato"


come Carlo Acutis dai spazio a Gesù nella tua vita e digli ogni giorno:
“Gesù, accomodati pure, fa’ come se stessi a casa tua”.
e non dimenticare che
“La santità non consiste nel fare cose ogni giorno più difficili, ma nel farle ogni volta con più amore” (S. Teresa D'Avila)