come Carlo Acutis dai spazio a Gesù nella tua vita e digli ogni giorno:
“Gesù, accomodati pure, fa’ come se stessi a casa tua”.
e non dimenticare che
“La santità non consiste nel fare cose ogni giorno più difficili, ma nel farle ogni volta con più amore” (S. Teresa D'Avila)

Accogliere, per noi, significa riconoscere il volto di Cristo in ogni fratello e sorella che bussa alla porta del nostro convento.
L’autore della Lettera agli Ebrei (13,2) ci ricorda:
«Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, senza saperlo hanno accolto degli angeli».
Questa Parola è per noi sorgente di ispirazione quotidiana: aprire il cuore e la casa diventa un dono reciproco, perché nell’incontro con l’altro scopriamo sempre la presenza viva del Signore.
Non poche volte abbiamo fatto questa meravigliosa esperienza e continuiamo a viverla come segno concreto della grazia di Dio.
La porta del Convento della Fraternità è aperta a tutti: a chi desidera condividere la vita comunitaria, a chi cerca silenzio e preghiera, a chi vive un momento di confusione e ha bisogno di luce. In modo speciale ci sentiamo vicini ai giovani che cercano il proprio posto nel mondo e desiderano scoprire la missione che Dio ha pensato per loro.
Dio ha un sogno per ciascuno e si può essere felici solo quando si arriverà a comprenderlo e a realizzarlo.
Nel nostro convento ciascuno può trovare un tempo per fermarsi, ritrovare se stesso e soprattutto incontrare Dio, che è Padre e ci chiama alla felicità piena.


























come Carlo Acutis dai spazio a Gesù nella tua vita e digli ogni giorno:
“Gesù, accomodati pure, fa’ come se stessi a casa tua”.
e non dimenticare che
“La santità non consiste nel fare cose ogni giorno più difficili, ma nel farle ogni volta con più amore” (S. Teresa D'Avila)